Basilica S.Alfonso Maria de' Liguori
Basilica S.Alfonso Maria de' Liguori

Il convento fu fondato nel 1743 dopo una missione popolare predicata da S.Alfonso.Egli vi risiedette dal 1752 al 1762 ed ancora dal 1775 al 1787.Il convento e la chiesa furono costruiti sotto la direzione dell’architetto regio Pietro Cimafonte,su disegno dello stesso Santo.Negli anni 1987-1994 sono stati effettuati lavori di consolidamento e di ristrutturazione radicale in seguito ai gravi danni del sisma del 1980.Prima della costruzione della Basilica,le funzioni erano officiate nella piccola chiesa inserita nel complesso religioso,attualmente sede della Congrega di S.Alfonso.In seguito al decreto di soppressione dei conventi,nel 1869,il convento e la chiesa vennero cedute al Municipio di Pagani,ma i Redentoristi,nel 1885,le riacquistarono. 

I lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel 1756 e durarono 47 anni,con varie interruzioni.La chiesa fu ultimata e consacrata nel 1805 e dedicata a S.Michele Arcangelo,la cui immagine è raffigurata nella pala dell’altare maggiore,attribuita ad un allievo di Angelo Solimena.Dopo la dichiarazione di Beato si pensò all’esposizione del sacro corpo di Alfonso per il culto.Pertanto fu aggiunta una cappella,con ingresso dal transetto sinistro della chiesa. 
L’attuale facciata della chiesa è di Filippo Conforti e fu realizzata negli anni 1822-1823.E’ in stile neoclassico ed è caratterizzata da quattro semicolonne,sormontate da un alto frontone triangolare;due nicchie ai lati del portale conservano le statue di S.Pietro e S.Paolo. 

La chiesa è a pianta longitudinale a croce latina;l’altare maggiore,di marmi pregiati,è del 1883.Nel 1908 da papa S.Pio X la chiesa fu insignita del titolo di Basilica Pontificia. 
La sistemazione attuale della Basilica fu fatta in occasione del 2° Centenario della fondazione dell’istituto,risale al 1930-1933 e fu eseguita sotto la direzione del professore Gino Chierici.Il pronao è costituito da sei colonne di marmo bianco,monolitiche e in perfetta forma neoclassica.I pilastri,le arcate delle cappelle,i piloni della cupola,la grande navata sono rivestiti di marmi preziosi di Carrara,con una festa di colori stupendamente armonizzati. 
La volta si inarca perfettamente su di una trabeazione sostenuta da 34 capitelli,finemente scolpiti.Le artistiche vetrate riportano le immagini dei Santi dell’Istituto Redentorista.Oltre alla cappella di S.Alfonso vi sono quattro cappelle,dedicate rispettivamente a S.Gerardo Maiella,S.Clemente M.Hofbauer,S.Giuseppe e alla Madonna del Rosario,detta “Madonna di S.Alfonso”,perché il Santo la portava nei luoghi dove predicava le missioni. 

I due altari nel transetto sono dedicati al Cuore Eucaristico e alla Madonna del Perpetuo Soccorso.Su quest’ultimo altare,proveniente dalla chiesetta primitiva,S.Alfonso celebrava la santa Messa.La cupola,affrescata nel 1932 da Paolo Vetri,discepolo di Domenico Morelli,mostra S.Alfonso e i suoi discepoli nella gloria celeste.Il grande organo,della ditta A.Pugina di Padova,consta di 3 manuali,con circa 3000 canne e fu inaugurato nel 1933.Nel 1987 è stato revisionato ed elettrificato dalla ditta Frescobalda di Varsi,e la consolle è stata trasferita nell’ampio presbiterio.

Nel 1821 le reliquie dell’intero corpo di S.Alfonso furono deposte sotto l’altare della sua cappella.Con il tempo la cappella risultò troppo piccola e fu necessario ampliarla nel 1933-1934. 
L’altare,nella parte inferiore,è di prezioso onice d’Africa;nella parte superiore è di vari marmi colorati,tra i quali spicca il magnifico tabernacolo a tempietto. 

Le reliquie del Santo hanno avuto nel tempo varie sistemazioni.Tra il 1951 e il 1957 i professori Gastone Lambertini e Gennaro Goglia ne curarono una minuziosa ricognizione scientifica e applicarono alle sacre ossa un moderno trattamento di conservazione.Nell’attuale sistemazione le reliquie sono disposte,in ordine anatomico,sotto la statua di legno pregiato,scolpita dall’artista Antonio Lebbro di Napoli. 

L’urna e la cornice furono lavorate artisticamente dalla fonderia Antonio Troise di Napoli,con varie fusioni di numerosi oggetti di argento offerti dai fedeli.La cappella del Santo è come il cuore della Basilica ed è meta ininterrotta di pellegrinaggi dei fedeli di Pagani e dintorni,per i quali l’urna di S.Alfonso costituisce un simbolo di fede e di impegno,e dei redentoristi di tutto il mondo.

 


Foto copyright Pasquale Senatore